La mia passione per il motorsport è strettamente connessa ai giochi di guida. Da bambino, seguivo le gare e cercavo videogiochi che presentassero le auto e i circuiti che ammiravo. Scoprendo giochi come Gran Turismo, ho apprezzato la realtà delle competizioni, come la vorticante Super GT giapponese.
Ho scelto di gareggiare con una Ginetta G40, un'auto perfetta per i principianti, con 135 CV e senza assistenze alla guida. Temevo che correre avrebbe rovinato il sim racing per me, invece ho scoperto quanto i simulatori riproducano fedelmente la dinamica delle auto e la competizione reale.
La vera sfida era vedere dove sarei arrivato, data la mia abilità mediocre. La qualità degli avversari era simile a quella di una gara in multiplayer, e ho concluso a metà gruppo, commettendo gli stessi errori che faccio nei simulatori. I simulatori, però, si sono rivelati utili per familiarizzare con tracciati nuovi, come Snetterton, dove, grazie a iRacing, ho ottenuto il mio miglior risultato stagionale: un 7° posto.
Purtroppo, potrebbe passare del tempo prima di tornare a correre. I campionati entry level Ginetta ora richiedono investimenti maggiori, con costi intorno ai £100k. Tuttavia, posso sempre guidare la mia G40 in giochi come Forza Motorsport e Automobilista 2 su circuiti conosciuti.
Il sim racing non solo alimenta la passione per il motorsport, ma offre anche un'esperienza di apprendimento e preparazione preziosa. Sebbene le opportunità di correre in pista siano limitate, la simulazione continua a essere una risorsa fondamentale per chi aspira a competere nel mondo reale.