Parlando al Financial Times Future of the Car Summit, il capo di Volvo ha ribadito l'impegno del marchio verso i veicoli elettrici e ha delineato un piano per sfruttare meglio gli impianti globali. In particolare, la fabbrica di Ridgeville, in Carolina del Sud, inizierà la produzione di versioni ibride della XC60, oltre al modello elettrico EX90. Questo si inserisce nella strategia di Volvo di concentrarsi su tre aree chiave: Cina, Europa e USA.
Nonostante i recenti tagli del 5% alla forza lavoro della sede di Ridgeville, Volvo prevede di espandere la produzione. "Abbiamo bisogno di un'altra vettura per riempire la capacità," ha dichiarato il CEO, suggerendo un'espansione con un veicolo di medie dimensioni come l'XC60, che sarà il secondo modello più venduto negli USA nel 2024.
La regionalizzazione è diventata essenziale per ridurre i tempi e i costi di fornitura, rispondendo meglio alle esigenze locali. Per il mercato statunitense, si prevede un aumento della produzione locale per migliorare l'agilità e i tempi di consegna. Allo stesso modo, le operazioni cinesi della Volvo diventeranno più autonome per meglio adattarsi alle preferenze locali.
Nonostante le tensioni commerciali tra Europa e USA, Volvo rimane positiva. Samuelsson ritiene che il governo USA desideri un commercio equo e non una chiusura totale. Pur riconoscendo le preoccupazioni per i dazi, Volvo vede possibilità di negoziazione.
Volvo si era impegnata per una gamma completamente elettrica entro il 2030, ma le vendite degli EV sono state più lente del previsto. Samuelsson considera i veicoli ibridi come una fase di transizione necessaria per mantenere la strategia elettrica.
Volvo riorganizza le operazioni statunitensi, pianificando l'espansione della produzione a Ridgeville. Nonostante i tagli, le strategie e la produzione di nuovi modelli ibridi, come l'XC60, puntano a superare le sfide delle tensioni commerciali e delle vendite di EV. La regionalizzazione rimane la parola d'ordine per affrontare il futuro del mercato automotive.