Mentre per molti James Bond è sinonimo di Aston Martin, nei romanzi originali di Ian Fleming, l’agente segreto prediligeva le Bentley. Il designer Tony Hunter ha trasformato questo dettaglio in un sogno, creando la "Locomotive", una Continental Mk2 degli anni ’60, mai esistita se non nella sua immaginazione.
Descritta nel romanzo "Thunderball" come "la macchina più egoista d’Inghilterra", la Bentley di Bond ha richiesto a Hunter un decennio di lavoro per prendere vita. Utilizzando una Continental R-Type del 1953, la vettura è stata trasformata in un’officina polacca nel corso di sette anni.
Hunter ha modificato il design per includere eleganti pinne posteriori, in sostituzione del retro “un po’ brutto” descritto da Fleming. L’auto è dotata di gadget da spia, come un telefono anni '50 collegato a un iPhone e interruttori per mitragliatrici e fumo, tutto in un autentico stile rétro.
Gli interni riflettono un club per gentiluomini, con poltrone ampie e un cruscotto in noce americano. Le sedute trapuntate, firma distintiva di Hunter, sostituiscono il cuoio increspato tipico delle Bentley dell’epoca.
Il cuore dell’auto è un motore Bentley S1 restaurato, con la possibilità di aggiungere un compressore. Hunter ha pensato anche alla praticità, inserendo due bocchettoni di rifornimento carburante per viaggi avventurosi.
Per Hunter, la Locomotive non è solo un’opera d’arte da custodire, ma un mezzo per vivere avventure alla Bond. "Le auto sono strumenti d’avventura," afferma Hunter, "non voglio coccolare la Locomotive, ma usarla."
Tony Hunter ha realizzato la "Locomotive", una Bentley ispirata all’immaginazione di Ian Fleming e agli anni '60. Tra design rétro e gadget moderni, questo tributo a James Bond è un’auto avventuriera destinata a essere vissuta su strada.