Quando fu lanciato nel 1974, Malcolm Bricklin proclamò la sua nuova sportiva come "l'auto di produzione più sicura del mondo". Il Bricklin SV-1 (Safety Vehicle 1) si rivelò impossibile da schiantare, anche se non per i motivi immaginati da Bricklin.
L'accesso all'SV-1 era una vera sfida. Le porte ad ali di gabbiano pesavano 41 kg e dovevano essere sollevate da un cilindro idraulico che spesso falliva. Gli acquirenti si ritrovavano, quindi, bloccati all'esterno della loro costosa auto sportiva. Meglio così, piuttosto che essere intrappolati all'interno in caso di ribaltamento.
Entrare nel posto di guida non garantiva affatto che l'auto funzionasse. Bricklin non solo fondò una nuova azienda automobilistica, ma costruì anche una fabbrica a New Brunswick, Canada, un luogo decisamente non noto per la produzione di automobili. La qualità di costruzione lasciava molto a desiderare: le pannellature in fibra di vetro erano soggette a deformazioni spettacolari, sconsigliando l'uso sotto la pioggia, e i fari a scomparsa spesso non funzionavano, scoraggiando la guida notturna.
Nonostante le promesse di produrre 12.000 unità all'anno, furono realizzati meno di 3.000 SV-1 prima della bancarotta dell'azienda. Alla fine, l'impossibilità di acquistare l'auto si rivelò la sua caratteristica di sicurezza più efficace.
Il Bricklin SV-1 del 1974 è ricordato per i suoi fallimenti tecnici e produttivi, che, paradossalmente, hanno reso questa sportiva una delle auto "più sicure", grazie alla difficoltà di possederla e guidarla.